Archivio mensile:Settembre 2014

Apple, Google e la moda crypto

apple_google_e_la_moda_cryptoPer Apple, la vostra fiducia è tutto”. Firmato Tim Cook. È quanto sostenuto dal CEO di Cupertino in una lettera apparsa il 17 settembre sull’homepage della mela morsicata, contestualmente al rilascio di iOS 8 e all’aggiornamento delle policy aziendali in fatto di privacy. A pochi giorni dalla presentazione di iPhone 6, il successore di Steve Jobs si è lanciato in un’operazione trasparenza con cui ha inteso ribadire l’impegno della compagnia nello sviluppo di tecnologie privacy oriented.

IOS 8, l’ultima versione del sistema operativo montato dai “melafonini”, presenta infatti una serie di nuove funzionalità concepite appositamente per garantire una maggior sicurezza alle comunicazioni e ai dati personali dell’utente. Un esempio è l’introduzione della full disk encryption: una sorta di cassaforte virtuale che protegge le informazioni archiviate all’interno di un iPhone e che può essere aperta solo dal proprietario del dispositivo con una password da lui impostata. Un sistema di cifratura blindato, che la stessa Apple non potrebbe scardinare, nemmeno di fronte ad eventuali richieste di collaborazione da parte di forze di polizia e agenzie di law enforcement impegnate in indagini penali.

Non passa neppure un giorno e Google, principale concorrente di Cupertino nel mercato degli smartphone, annuncia che non sarà da meno. Dalla prossima versione di Android (nome in codice L) “la cifratura verrà abilitata automaticamente” ha dichiarato il portoavoce Niki Christoff. “I nostri clienti non dovranno neppure pensare a come attivarla”. Continua a leggere

Kim Dotcom si candida al parlamento della Nuova Zelanda

kim-dotcom-threw-another-epic-pool-party-this-weekend-photosIl 20 settembre la Nuova Zelanda torna alle urne per eleggere i rappresentanti della camera dei comuni. Sebbene i sondaggi diano vincente John Key, primo ministro al suo secondo mandato e leader del partito Nazionale, non si può certo dire che il premier uscente abbia affrontato una campagna elettorale facile. Motivo? La presenza nelle liste di un nuovo partito, il Mana Internet Party guidato e finanziato da Kim Schmitz.

Ex hacker, imprenditore di origine tedesca e conosciuto al pubblico con lo pseudonimo di DotCom, Schmitz finisce per la prima volta sotto la luce dei riflettori nel 2012 in seguito a un clamoroso raid dell’FBI contro Megavideo.com, popolare sito di filesharing da lui fondato. Dopo solo un anno e con il procedimento penale a suo carico ancora in corso, torna a far clamore grazie al lancio di Mega, nuova piattaforma di condivisione files orientata alla tutela della privacy degli utenti. Infine nel 2014 sceglie di “scendere in campo” con una formazione politica il cui programma prevede l’abbattimento dei costi per l’accesso alla rete, una legislazione più morbida in fatto di proprietà intellettuale, maggiori investimenti nell’economia digitale e l’introduzione di un set di norme volte a tutelare la riservatezza del cittadino a fronte della sorveglianza di massa dilagante. Continua a leggere

Google, Wikileaks e la lotta per l’impero delle menti

when_google_met_wikileaksApparentemente Google e Wikileaks hanno molto in comune. Sebbene di tipo non statuale, entrambe sono organizzazioni considerate alla stregua di superpotenze internazionali, per via della loro centralità all’interno dei circuiti d’informazione globale. Dall’alto delle rispettive plance di comando combattono la stessa battaglia – quella per il controllo delle menti –, che conducono attraverso network e piattaforme di comunicazione. Negli ultimi anni, oltre ad aver gettato scompiglio nel sonnecchiante mondo del giornalismo tradizionale, hanno ridefinito lo steccato di valori legittimi entro cui operano gli attori politici. Apertura e trasparenza – a dispetto del loro modello organizzativo imperniato su meccanismi opachi – sono i loro cavalli di battaglia, le loro parole d’ordine, assunte come proprie anche da gran parte dei movimenti sociali sorti in tutto il mondo a partire dal 2011.

A dividere Davide e Golia c’è però una radicale divergenza di vedute in merito alle future prospettive di governance della rete. Per Julian Assange infatti il potere liberatorio di Internet «è basato sulla sua autonomia e sull’assenza di controllo da parte degli stati» mentre per Eric Schmidt – ex CEO di Big G – esso coincide «con gli obbiettivi della politica estera statunitense e con la capacità di connettere paesi non occidentali a mercati e aziende occidentali». Due posizioni inconciliabili, la cui distanza viene saggiata in When Google met Wikileaks (edizioni Or Books), l’ultimo libro firmato dall’istrionico fondatore del sito di whistleblowing. Continua a leggere

Intervista a Claudio ‘Nex’ Guarnieri

Quest’intervista e’ stata realizzata a margine di Hackmeeting 2014, l’incontro delle controculture digitali italiane, svoltosi presso il centro sociale XM24 di Bologna il 27/28/29 giugno. Una sua versione ridotta e’ stata inizialmente pubblicata sul manifesto mentre la versione estesa e’ stata pubblicata in un secondo momento su Cavallette (12) il blog di Autistici/Inventati. Buona lettura.

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E’ apparsa sul Manifesto di qualche settimana fa un’intervista a Nex, un ricercatore del progetto citizenlab.org. Qui di seguito c’e’ la versione completa della chiaccherata rivista dall’autore dell’articolo (ctrlplus.noblogs.org, twitter.com/ctrlplus_) per cavallette.

Secondo noi e’ interessante per due motivi:

  1. Delinea una visione critica del mondo della sicurezza informatica visto dall’interno.
  2. Citizenlab fa un gran lavoro sui malware come strumento di controllo, spesso rivolto nei confronti di attivisti politici.

In Italia si sta tentando di inserirli nella legislazione come “Captatori Informatici” (un termine che rimanda agli “Elaboratori Computazionali” e ai tecnici in camice bianco…), perche’ malware, backdoor, trojan suonavano evidentemente male. Continua a leggere