Archivio mensile:Maggio 2014

L’architettura dell’emozione connettiva

CERVELLI-SCONNESSI-Che cosa succede a Internet se la logica paritaria ed orizzontale che ne aveva contraddistinto lo spirito originario viene meno? Quali sono le forme di vita che germogliano in spazi digitali privati, organizzati esclusivamente secondo una razionalità neoliberista? Quali le mutazioni che investono la nostra struttura cognitiva se il cervello va in overloading, travolto da una quantità d’informazione che non è in grado di processare?

Sono queste le domande al centro della riflessione sviluppata da Giuliano Santoro in Cervelli Sconnessi. La resistibile ascesa del net-liberismo e il dilagare della stupidità digitale (Castelvecchi RX, 141 pp., 16,50 €), un testo dal taglio divulgativo in cui l’autore ripercorre a volo d’uccello la parabola che ha segnato l’epopea della rete, da Arpanet fino al Web 2.0. Salutata nella sua fase aurorale da entusiastiche grida che ne esaltavano il supposto potere liberatorio, celebrata come medium universale che recava in nuce la promessa di un nuovo umanesimo, raccontata come territorio ingovernabile e sfuggente alla morsa «degli stanchi giganti di carne e di acciaio» (J.P. Barlow), Internet, afferma l’autore, oggi ha ormai mutato il suo corso: non più uno strumento dalle potenzialità rivoluzionarie ma, al contrario, un dispositivo di dominio che ha finito per «rafforzare le relazioni di potere invece che allentarle». Continua a leggere

«Faccio app per il movimento»

riot_app1999. Esplode il movimento di Seattle. Migliaia di attivisti si muovono veloci tra le barricate in fiamme nelle strade di Praga, Nizza e Genova, e maturano presto una consapevolezza: perché un altro mondo sia davvero possibile, è indispensabile per i movimenti sociali farsi media. Dal basso prende il via una straordinaria stagione di sperimentazione tecnologica: nasce Indymedia, prototipo ante litteram del web 2.0; si diffondono servizi e-mail orientati alla tutela della privacy – Riseup negli Stati Uniti, Autistici/Inventati in Italia – frutto dell’intuizione di chi già intravede nelle maglie della rete una soffocante stretta securitaria; e, molto prima che YouTube sia anche solo un’idea, vede la luce New Global Vision, una piattaforma di video sharing concepita per attivisti.

2010. L’immolazione di Mohamed Bouazizi in Tunisia è la scintilla che incendia una prateria resa arida da anni di umiliazioni e vessazioni. Dalle coste del Mediterraneo a quelle del Nord America, il fuoco si propaga rapido in un nuovo ecosistema tecnico fatto di connessioni mobili e comunicazioni istantanee. Il 99% si muove tra strada e rete – compenetratesi ormai in un rapporto simbiotico – mentre gli smartphone diventano strumenti di lotta fondamentali, tanto da costituire un nuovo terreno di sperimentazione collettiva. Ma i movimenti contro l’austerity non si accontentano di utilizzare in modo tattico le app delle grandi internet companies californiane: al contrario ne producono di proprie. Lo spirito Do It Yourself continua. Continua a leggere